I risultati del progetto SIMPLe: grazie a una rete di sensori sarà possibile inviare informazioni in tempo reale sullo stato delle colture, regolando l’uso di acqua e fertilizzanti senza sprechi
Anche le serre possono avere un proprio sistema nervoso, composto da una rete di sensori in grado di scambiare informazioni con gli agricoltori sullo stato di salute delle piante e di pianificare al meglio e senza sprechi l’utilizzo dell’acqua per l’irrigazione dei fertilizzanti.
È proprio questo il caso della serra recentemente realizzata in Salento come risultato del progetto SIMPLe (Integrated and automated systems for indoor farming), realizzato con il coordinamento di Cmcc, il centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici.
Il progetto SIMPLe
Il progetto nasce per dare una risposta “alle esigenze di sostenibilità ambientale, in linea con gli obiettivi climatici posti dalla Commissione Europea – spiega Cmcc in una nota – e allo stesso tempo perseguire la competitività economica delle imprese agricole”.
Obiettivi che secondo la vision di Cmcc “possono essere raggiunti attraverso l’attuazione di strategie in grado di ridurre l’impatto ambientale e le emissioni di gas climalteranti generate durante il ciclo produttivo, l’ammodernamento delle strutture e la capacità di fronteggiare le problematiche che possono ridurre la produttività delle colture, come ad esempio la variabilità climatica o la presenza di patogeni”.
La serra “hi-tech” del progetto SIMPLe è stata pensata, in sostanza, per ottenere una maggiore resa garantendo al contempo una migliore sostenibilità ambientale, quindi per assicurare l’alta qualità dei prodotti, evitare l’utilizzo di sostanze dannose per l’ambiente e la salute umana, razionalizzare l’uso delle risorse come fertilizzanti ed acqua e abbattere i costi.
Agricoltura tradizionale e innovazione
La “serra smart” realizzata in Salento nasce dalla ricerca condotta con il progetto SIMPLe e vuole essere l’anello di congiunzione tra l’agricoltura tradizionale e quella “4.0” caratterizzata dall’utilizzo delle tecnologie più innovative e connesse, mettendo in primo piano due aspetti: la sostenibilità e l’accessibilità economica delle soluzioni utilizzate.
“Questa tecnologia è stata progettata in modo da poter essere facilmente trasferibile e fruibile da quante più aziende agricole possibile – spiega Matteo Bellotta, della Divisione Impacts on Agriculture, Forests and Ecosystem Services (IAFES) del Cmcc – Il nostro obiettivo ora è di diffondere le informazioni su questa soluzione, sperando che possa fungere da caso pilota per una disseminazione diffusa su tutto il territorio”.
Il ruolo di Cmcc
Oltre a coordinare l’attività degli altri nove partner che hanno preso parte al progetto, il Cmcc ha anche avuto un ruolo operativo: “Ha dato un importante contributo scientifico – spiega ancora Bellotta – principalmente fornendo le informazioni necessarie sugli indicatori agroclimatici per la pianificazione delle colture a breve e medio-lungo termine e l’analisi del Life Cycle Assessment del processo produttivo orticolo”.
L’attività di Life Cycle Assessment per il progetto SIMPLe, per stimare la riduzione delle emissioni di gas serra e del consumo di acqua della serra eco-intelligente rispetto a un’installazione “tradizionale”, ha evidenziato che i maggiori risparmi in termini di impatti ambientali riguardano componenti come azoto, fosforo, potassio e acqua.
Focus sull’agricoltura sostenibile
“La serra sperimentale, con il suo cocktail di tecnologie integrate – spiega Lucio Colizzi, direttore scientifico del progetto – rappresenta un significativo passo avanti verso un’agricoltura più ecologica ed efficiente. È fondamentale comprendere che l’agricoltura moderna non può più permettersi di sprecare risorse preziose come l’acqua e inquinare il suolo con l’eccesso di fertilizzanti. Siamo fiduciosi che questa serra ecologica e hi-tech rappresenti un modello di riferimento per un futuro dell’agricoltura che sia sostenibile, efficiente e in grado di rispondere alle sfide ambientali che affrontiamo oggi”.