La web radio trasmette in streaming i suoni registrati dagli utenti nelle aree verdi in tutto il mondo. E raccoglie donazioni per piantare alberi e salvaguardare l’ambiente a beneficio delle nuove generazioni
A qualcuno piace addormentarsi ascoltando i suoni della natura, immaginando di essere immerso nel verde di una foresta. Per qualcun altro questo genere di ascolto favorisce la concentrazione durante sessioni di lavoro o di studio particolarmente impegnative. Ma ascoltare il rumore delle foreste ora può servire anche per impegnarsi nella tutela dell’ambiente grazie ai consigli di sostenibilità pubblicati e alla possibilità di piantare un albero contribuendo alla sopravvivenza della natura proprio dove è più minacciata dall’uomo e dai cambiamenti climatici.
Parte da questa idea Tree.fm, una vera e propria web radio in streaming che trasmette la musica della natura, registrata direttamente dagli utenti nelle foreste in ogni angolo del pianeta.
Mappa interattiva con le foreste di tutto il mondo
Per consultare la mappa interattiva dei luoghi in cui i suoni sono stati registrati, e conoscere gli autori delle registrazioni è disponibile anche una mappa interattiva, “sound of the forest”, che mostra come il progetto abbia finora coinvolto utenti in tutto il mondo.
Il punto più a Nord del continente americano di cui ci siano registrazioni è l’area Est del Denali National Park and Preserve, in Alaska, mentre il punto più a Sud del continente è una riserva del Cile meridionale, grazie alla registrazione effettuata da Matias. Tra questi due estremi, risalendo verso Nord, ci sono poi i suoni della Patagonia, dell’Amazzonia, e dei principali parchi nazionali degli Stati Uniti d’America. Meno presente l’Africa, per la quale pure compaiono alcune registrazioni da Madagascar, Sud Africa, Kenya, Congo, Ghana e Costa D’Avorio, mentre più registrazioni sono presenti per l’India e per il Sud Est asiatico, per arrivare poi al Giappone e all’Australia.
Undici registrazioni da foreste in Italia
Molto nutrita anche la rappresentanza dell’Europa, dalla Norvegia alla Grecia. In “Sound of the forest” l’Italia è rappresentata da undici registrazioni: a partire da quella effettuata da William a Gignod, in Valle D’Aosta, per passare a quella del parco di Monza in Lombardia. Per la Toscana compaiono nella lista la Palude di Fucecchio e villa Salviati, in provincia di Firenze, e la foresta di Casentino, in provincia di Arezzo. Per l’Umbria si può ascoltare il suono delle foreste nei pressi di Gubbio, mentre le Marche sono rappresentate dalla pineta di Fano, dalla Macchia Grossa vicino a Roccafluvione e da Favalanciata, entrambe in provincia di Ascoli Piceno. Procedendo ancora verso Sud si trovano le ultime due località “italiane” di Sound of the forest: la pineta di Villetta Barrea, in provincia di l’Aquila, e il laghetto coda di Riccio al Bosco Ficuzza, in provincia di Palermo.
Obiettivi della piattaforma: sensibilizzare su cambiamenti climatici e impronta ecologica
Tornando a Tree.Fm, l’obiettivo è quello di sensibilizzare gli ascoltatori sull’importanza delle foreste: “Mentre sei qui – si legge sul sito – perché non dare un aiuto a far crescere ciò che ci consente di vivere? Il cambiamento climatico e i governi stanno distruggendo le nostre foreste. È il momento di lasciare qualche albero sui cui arrampicarsi ai nostri nipoti e di fare qualche passo concreto per rimettere in salute il nostro pianeta”.
Tree.fm nasce dalla partnership tra Ecologi, un servizio di crowdfunding orientato al contrasto dei cambiamenti climatici, e New Now, la software factory che ha disegnato e realizzato il sito. Ecologi, spiega ancora il sito, è una “social enterprise” creata con l’obiettivo di proteggere l’ambiente e salvare il pianeta, che si è data la mission di ridurre del 50% le emissioni di CO2 entro il 2040 e di piantare miliardi di alberi ogni anno. Proprio attraverso le sottoscrizioni è possibile per i donatori contribuire ad abbattere il proprio carbon footprint, fino a creare una propria “foresta personale” finanziando la piantumazione di 12 alberi al mese al costo mensile di una colazione al bar. “Un piccolo contributo da tante persone – spiegano i promotori dell’iniziativa – crea un’azione reale e tangibile sul clima”. Tanto che nell’arco di due anni questa comunità ha raggiunto il risultato di aver piantato il tutto il mondo 12 milioni di alberi.