Apepak, il packaging alimentare che viene dalle api
L’idea di Massimo Massarotto e Molly Knickerbocker: creare l’alternativa no-plastic per conservare gli alimenti senza pellicole e contenitori, e con attenzione alla sostenibilità sociale
Conservare gli alimenti mantenendoli freschi più a lungo, e senza utilizzare le plastiche di pellicole e contenitori, sfruttando il lavoro delle api secondo i principi dell’economia circolare, e sostenendo il reinserimento lavorativo delle persone diversamente abili. E’ questa l’idea da cui nasce Apepak, il packaging alimentare realizzato in cotone biologico cerato 100% made in Italy.
Di cosa parliamo?
Da startup a società benefit
Uno strumento etico
Apepak è prodotta dalla cooperativa sociale “L’Incontro Industria 4.0” a Vedelago, in provincia di Treviso, utilizzando esclusivamente prodotti biologici e naturali con filiera certificata e controllata: cera d’api bio degli apicoltori Conapi, cotone biologico Gots, olio di jojoba bio e resina di pino naturale.“Non servono imprese straordinarie – scrivono Massimo e Molly sul sito di Apepak – ogni giorno è straordinario per aiutare il Pianeta. Apepak è uno strumento etico per cambiare le nostre abitudini di consumo e creare il futuro che vogliamo”. A caratterizzare Apepak è il fatto che può essere utilizzato per coprire ciotole, avvolgere verdure o erbe aromatiche, ma anche limoni o avanzi di pane, grazie alla sua malleabilità e al fatto che può essere plasmato con il calore delle mani per sigillare il cibo. Si tratta inoltre di un materiale che dopo ogni utilizzo può essere lavato e riutilizzato, e che mantiene le sue proprietà per oltre un anno, arrivando così a sostituire fino a 400 metri di sacchetti di plastica, cellophane, alluminio e involucri usa e getta.
Sostenibilità sociale
Il fatto, poi, che sia prodotto da una cooperativa sociale che sostiene il reinserimento lavorativo delle persone diversamente abili ne fa un progetto sostenibile anche dal punto di vista sociale, che si preoccupa di offrire, tramite l’attività della cooperativa, anche un’occasione di lavoro e di reinserimento sociale, oltre che di mettere in luce e di valorizzare i loro talenti e la loro creatività.