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La Reggia di Caserta, non solo storia e bellezza ma anche biodiversità, ecologia e sostenibilità

I soci di Aperti per Voi aprono al pubblico le porte del Teatro di Corte della Reggia di Caserta ogni weekend

Touring Club Italiano e Sorgenia lavorano insieme, forti della convinzione che l’innovazione tecnologica e un nuovo modo di vivere l’energia siano strumenti fondamentali per tutelare l’ambiente e costruire un futuro migliore. In particolare, Sorgenia affianca il Touring nell’iniziativa Aperti per Voi, con cui l’associazione, grazie ai suoi Soci volontari, garantisce costantemente l’accessibilità di siti culturali altrimenti chiusi al pubblico o ne amplia orari e spazi di fruibilità. Seguendo questi principi, Touring e Sorgenia vogliono insieme mettere in luce i luoghi Aperti per Voi che si distinguono per progetti che all’innovazione affiancano l’efficientamento energetico e la sostenibilità ambientale.

Oggi parliamo della meravigliosa Reggia di Caserta, simbolo dell’eccellenza del nostro Paese, di cui i Soci Volontari di Aperti per Voi contribuiscono a rendere accessibile al pubblico in tutti i weekend dell’anno il Teatro di Corte, che fino al 2007 era visitabile soltanto in occasione di eventi speciali.

La Reggia di Caserta

La Reggia di Caserta è uno dei massimi monumenti in Europa e fino ai primi anni del 2000 ha vissuto momenti di vero e proprio abbandono. Dopo anni di lavoro e recupero, è tornata ad essere un sito davvero attrattivo, capace di accogliere più di un milione di visitatori all’anno. Un numero positivo, certo, ma che implica anche un impatto turistico considerevole, che a sua volta genera complessità di gestione e costi economici ed ecologici.

In questa ricerca di equilibrio tra la sovraesposizione di tanta bellezza e la tutela ambientale e paesaggistica, si possono inserire due realtà che rendono la Reggia un luogo non solo splendido, ma anche sostenibile.

Reggia di Caserta – Shutterstock

Il Bosco di San Silvestro

Al centro delle attività green nel complesso della Reggia c’è il Bosco di San Silvestro, che insieme al Sito di San Leucio, al Parco Reale e al Giardino Inglese della Reggia di Caserta, era parte delle “Reali Delizie” dei Borbone.
Nel suo insieme la Reale Tenuta si estende per circa 76 ettari alle spalle del Parco Reale, sulle colline di Monte Maiuolo e Monte Briano, da dove scende la cascata che alimenta le fontane del Complesso Vanvitelliano.
Il Bosco sorge sui terreni acquistati da re Carlo di Borbone a partire dal 1750. Un’area destinata fin dalle sue origini all’agricoltura e alla caccia.
Nel 1922 la proprietà del bosco passa dai Beni della Corona al Demanio dello Stato. Successivamente la sua gestione viene trasferita dalla Provincia al Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Nel 1993 il Sito viene affidato al WWF, diventando un’Oasi aperta al pubblico a partire dall’anno successivo.

Bosco – foto Oasi di San Silvestro

Un sito di importanza comunitaria

Il Bosco di San Silvestro è stato riconosciuto dall’Unione Europea come Sito d’Importanza Comunitaria (SIC), un habitat la cui sopravvivenza è rilevante per la comunità internazionale. Dal 1995 il Sito è parte di Rete Natura 2000, un sistema diffuso sul territorio dell’Unione Europea allo scopo di tutelare la biodiversità.
La posizione del bosco risulta di vitale importanza per molte comunità di uccelli: i nidificanti vi giungono dal sud del Sahara in primavera, mentre ripartono in autunno, lasciando il posto agli svernanti arrivati dal nord Europa. Molte altre specie risiedono stabilmente nel bosco insieme a numerosi mammiferi, anfibi, rettili e insetti.
Nel bosco sempreverde predomina il leccio, cui si associano altre piante come la roverella, l’orniello, il carpino, l’alloro, l’acero e altre essenze della macchia mediterranea come la fillirea, il mirto e il lentisco. Spettacolare è la fioritura di praterie di ciclamini, di violette e di molte specie di orchidee selvatiche.
Il lavoro di tutela del Bosco ha dato quindi buonissimi frutti, non solo in senso figurato. Perché una delle attività più rilevanti nell’Oasi è il recente recupero del frutteto borbonico, in cui si è avuta cura di ripiantare le stesse essenze di un tempo, dagli agrumi agli albicocchi, poi fichi, meli, nespoli e gelsi.

Un'oasi per la tutela ambientale e un centro per la ricerca e per la sostenibilità

Da oltre 29 anni l’Oasi WWF Bosco di San Silvestro è quindi un avamposto per la tutela dell’ambiente, punto di riferimento per l’educazione ambientale, la ricerca scientifica (base per la documentazione di pubblicazioni e tesi universitarie) e il turismo ecosostenibile, visto che nel suo centro La Ghiandaia si può anche soggiornare. Insieme alle altre oasi diffuse in Italia e nel mondo, contribuisce con la sua attività alla salvaguardia dell’ambiente.

L’Oasi offre numerosi percorsi di visita e laboratori, un piccolo museo naturalistico e strutture di accoglienza improntate su principi ecologici, che in ultimo hanno spinto a rendere l’antica Casa dell’Arco un esempio di struttura a impatto zero. La Casa dell’Arco (così detta dall’antica struttura che ne caratterizza l’ingresso) era l’abitazione di un colono e deposito di reti per l’uccellagione. È stata recuperata con tecniche e materiali della bioedilizia ed è dotata di pannelli solari, celle fotovoltaiche, riscaldamento con termocamino e con un sistema di recupero delle acque piovane. Una dimostrazione che arte, storia, ambiente e sostenibilità si alimentano vicendevolmente.

Real Casino – foto Oasi di San Silvestro

Il Teatro di Corte

L’invito è dunque quello di visitare questo piccolo paradiso, senza dimenticare ovviamente la Reggia. In particolare, all’interno del percorso non si può perdere il Teatro di Corte, dove come dicevamo i soci volontari Touring di Aperti per Voi accolgono i visitatori. Voluto dal re Carlo III di Borbone sul modello del teatro di San Carlo di Napoli, è un vero e proprio gioiello architettonico: fu realizzato da Luigi Vanvitelli in modo che potesse, in caso di necessità scenica, aprirsi sul fondo verso il parco della Reggia, come avvenne in occasione della rappresentazione della Didone abbandonata, opera su libretto di Pietro Metastasio, quando fu simulato l’incendio di Cartagine.

Reggia di Caserta – Teatro di Corte

Informazioni utili

Per le scuole e gruppi organizzati: l’Oasi è visitabile tutti i giorni in orari che vanno concordati al momento della prenotazione che è obbligatoria.

Per il pubblico: le visite si effettuano il sabato, la domenica e i giorni festivi in due turni: uno al mattino ed uno nel pomeriggio, gli orari variano a seconda della stagione. Non occorre la prenotazione, è sufficiente trovarsi all’ingresso negli orari stabiliti.

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