Il primo lancio di Lignosat risale ai primi giorni di novembre, dopo una lunga fase di studio congiunto dell’università di Kyoto e di Sumitono Forestry. È grande come il palo di una mano e per realizzarlo viene utilizzata la magnolia honoki
Alcuni ricercatori dell’Università di Kyoto, affiancati dagli esperti di Sumimoto Forestry, società giapponese specializzata nella produzione di satelliti, hanno dato vita a Lignosat, un satellite realizzato in legno. L’obiettivo è dimostrare che il legno può essere considerato a tutti gli effetti un materiale adatto allo spazio, per costruire strutture al servizio dell’uomo su Marte o sulla Luna, ma anche per realizzare veicoli spaziali più sostenibili rispetto a quelli tradizionali di metallo.
Dopo una fase approfondita di ricerca, durata più di quattro anni, il mezzo ha compiuto il suo primo viaggio nei primi giorni di novembre.
La missione di Lignosat
La missione di Lignosat, che ha dimensioni che gli consentono di stare nel palmo di una mano, è quella di arrivare sulla Stazione Spaziale Internazionale a bordo di un volo SpaceX, per essere poi rilasciato in orbita a circa 400 kilometri di distanza dalla Terra. La ricerca parte dall’assunto che il legno dovrebbe essere più resistente sullo spazio che sulla Terra, da momento che non subirebbe i danni che vengono provocati dall’acqua o dall’umidità.
“Quando si usa il legno sulla Terra, ci sono problemi di combustione, marcescenza e deformazione, ma nello spazio non c’è ossigeno, quindi il legno non brucia, e non ci vivono creature, quindi non marcisce”, spiega alla CNN Koji Murata, docente all’Università di Kyoto, dove insegna Scienze forestali
Il mezzo dovrà ora rimanere in orbita per sei mesi, e gli strumenti elettronici a bordo misureranno il comportamento del legno durante la missione. Contemporaneamente, verrà mirata la capacità del legno di ridurre l’impatto delle radiazioni spaziali sui semiconduttori, testando così la possibilità di utilizzare il legno anche all’interno del data center.
Il legno è pronto per lo Spazio
“Con il legno saremo in grado di costruire case, vivere e lavorare nello spazio per sempre”, spiega alla Cnn Takao Doi, astronauta che in passato ha fatto parte di un equipaggio dello Space Shuttle e che oggi è capo di un team di ricercatori, all’Università di Kyoto, che si è dato l’obiettivo di esplorare per i prossimi 50 anni le possibilità per l’uomo di arrivare ad abitare la Luna e Marte, partendo dalla progettazione e dalla messa in opera di un satellite di legno certificato dalla NASA.
La sostenibilità
Esprime fiducia nella possibilità di utilizzare il legno per le future missioni spaziali anche Koji Murata: “Gli aeroplani dei primi anni del 1900 erano fatti di legno – afferma – Anche un satellite in legno dovrebbe essere fattibile”.
Dalla parte dei satelliti di legno c’è anche la considerazione che potrebbero causare meno inquinamento rispetto a quelli tradizionali: “Alla fine della loro vita, i satelliti rientrano nell’atmosfera. La differenza è che il legno del Lignosat brucia e diventa un gas, mentre i metalli si trasformano in particelle sottili”, afferma Murata.
Il legno di magnolia
Lignosat è realizzato – senza l’utilizzo di viti o colla – in legno di Honoki, una magnolia giapponese che ha dimostrato le sue qualità dopo una sperimentazione durata dieci mesi a bordo della Stazione Spaziale internazionale nel 2021.