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Forest Bathing: la via naturale al benessere psicofisico

Un’esperienza immersiva tra alberi, suoni e profumi che favorisce il rilassamento profondo, stimola il sistema immunitario e ristabilisce l’equilibrio tra corpo e mente

Il termine Forest Bathing è la traduzione inglese dell’espressione giapponese Shinrin-Yoku, che significa letteralmente “bagno nella foresta”. Lanciato nel 1982 da Tomohide Akiyama, allora direttore dell’Ente forestale giapponese, il concetto è stato poi sostenuto dal Ministero dell’Agricoltura, delle Foreste e della Pesca del Giappone come misura di salute pubblica. L’obiettivo era duplice: da un lato promuovere stili di vita sani, dall’altro valorizzare e proteggere le foreste giapponesi.

Un'immersione sensoriale guidata dalla consapevolezza

Il Forest Bathing non è una semplice passeggiata nel bosco. Si tratta di una pratica di consapevolezza e rilassamento, che richiede di rallentare, ascoltare, sentire, respirare e muoversi in sintonia con l’ambiente naturale. L’esperienza coinvolge tutti i sensi: dalla vista dei colori, alla percezione dei profumi, dai suoni naturali al contatto con la corteccia degli alberi.

Per questo motivo è consigliabile iniziare sotto la guida di operatori qualificati, in grado di integrare elementi di cultura orientale e occidentale, e proporre tecniche di respirazione consapevole, meditazione, mindfulness, yoga e camminata lenta. L’obiettivo non è il movimento in sé, ma il rallentamento del ritmo e il contatto profondo con la foresta, vissuta come spazio rigenerante.

Alla base del Forest Bathing c’è il concetto di biofilia, che Edward O. Wilson – biologo e divulgatore scientifico – ha definito nel 1984 come “l’innata tendenza dell’essere umano a concentrarsi sulla vita e sui processi vitali”. La biofilia non è solo fascinazione, ma anche una via di apprendimento adattivo, che ci guida verso comportamenti in sintonia con l’ambiente.

Nel contesto del Forest Bathing, la biofilia si esprime nella relazione profonda e non giudicante che si instaura con la foresta. È un’esperienza di apertura e meraviglia, un ritorno a una dimensione primordiale che ristabilisce l’equilibrio tra corpo, mente e ambiente.

Secondo il modello proposto dagli psicologi ambientali Kaplan e Ulrich, la fascinazione suscitata dalla natura permette il riposo dell’attenzione diretta, spesso affaticata dalla vita moderna, facilitando così un recupero cognitivo spontaneo ed efficace.

Forest Bathing e Forest Therapy

Nel tempo, alla pratica del Forest Bathing si è affiancata quella della Forest Therapy, una vera e propria forma di “terapia naturale” riconosciuta in paesi come Giappone, Scozia e Svezia, dove può essere prescritta dal sistema sanitario. In Italia, la Forest Therapy non è ancora riconosciuta come attività sanitaria, se non in sperimentazioni molto limitate. Al contrario, il Forest Bathing è un’attività accessibile a tutti, senza fini terapeutici in senso stretto, ma – stando a quanto sottolineato dal sito italiano forestbathing.net, con un forte impatto sulla salute e sulla prevenzione.

I benefici psicofisici: cosa dice la scienza

Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha evidenziato i molteplici benefici del Forest Bathing: oltre alla sensazione di pace e benessere immediato, si riscontrano effetti positivi misurabili su diversi sistemi corporei.

Uno dei principali è l’apparato immunitario: alcune ricerche hanno dimostrato che l’esposizione prolungata a foreste ricche di phytoncides (monoterpeni volatili rilasciati dalle piante) aumenta il numero di linfociti NK, le cellule “natural killer” che combattono virus e cellule tumorali.

Altri effetti significativi includono la riduzione dello stress, il miglioramento dell’umore attraverso l’incremento della serotonina, la regolazione della pressione sanguigna e una migliore funzione respiratoria e cardiovascolare.

Anche a livello cognitivo, il Forest Bathing contribuisce a ripristinare l’attenzione affaticata dall’uso eccessivo di dispositivi digitali, rafforzando la concentrazione e diminuendo l’irritabilità.

Gli elementi naturali che favoriscono la rigenerazione

Il bosco, in tutte le sue forme, diventa un “ambiente medicina”. Ogni elemento contribuisce al benessere:

L’olfatto è particolarmente coinvolto grazie alla presenza di composti organici volatili biogenici (B-VOC) rilasciati da querce, faggi, pini e abeti. Queste sostanze, presenti in aree forestali non contaminate, hanno effetti benefici simili all’aromaterapia, stimolando funzioni immunitarie, endocrine e nervose.

Persino il gusto, se guidato da una conoscenza esperta, può contribuire al benessere: il consumo consapevole di frutti e piante officinali raccolti nel bosco ricorda che la natura è anche una farmacia gratuita, accessibile e sostenibile.

Il contatto consapevole con la natura attiva il potere di auto-guarigione dell’organismo, risvegliando capacità sopite dalla vita urbana. L’effetto si manifesta non solo a livello biologico, ma anche psichico e relazionale: camminare in silenzio tra gli alberi significa anche fare pace con il proprio tempo, con la propria storia, con il proprio corpo.

Come si pratica: percorsi, durate, indicazioni

Il Forest Bathing si pratica in ambienti naturali selezionati, preferibilmente in boschi gestiti in modo sostenibile e certificati per il benessere. Le sessioni non sono mai competitive o faticose: al contrario, si svolgono con ritmi lenti, senza sforzo, e in totale sicurezza.

I percorsi variano per difficoltà e lunghezza, in base alla composizione del gruppo e agli obiettivi della sessione. Si parte da tracciati semplici, in piano, adatti anche a bambini, anziani o persone con disabilità, fino a percorsi più impegnativi in ambienti montani, indicati per chi ha esperienza di escursionismo.

Una sessione tipica può durare 3-4 ore e coprire circa 4 km, ma sono possibili anche sessioni giornaliere più lunghe, fino a 7 km, oppure esperienze notturne e di più giorni. L’importante è che la lentezza e il comfort restino prioritari.

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