Iniziano a farsi strada anche nel nostro Paese i centri residenziali attenti alla sostenibilità sociale, economica e ambientale. Da City Life a Milano fino a “Le Albere” di Trento, disegnato da Renzo Piano
Al punto d’incontro tra la smart city e l’impegno per la sostenibilità anche nei grandi centri urbani si collocano gli ecoquartieri. Zone residenziali che in altre parole sono il risultato di progetti che mettono in primo piano il rispetto per l’ambiente, per la qualità della vita delle persone e per il risparmio energetico, e che spesso per raggiungere questo obiettivo utilizzano l’innovazione. Si tratta di raggiungere anche attraverso le scelte urbanistiche obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Quando nascono gli ecoquartieri
Di ecoquartieri si parla già da più di un decennio, e in molti centri europei la strada è già tracciata. Ma il tema sta acquisendo una visibilità e un’importanza sempre maggiori man mano che l’emergenza causata dai cambiamenti climatici e dal riscaldamento globale è diventata una preoccupazione su scala globale, a cui negli ultimi mesi si è aggiunta anche l’impennata dei prezzi dell’energia causata dal conflitto in Ucraina e dalla crisi che ha investito il mondo del gas. Gli ecoquartieri sono in questo contesto una risposta che parte dalla via quotidiana dei cittadini, dalla volontà di mettere in primo piano la qualità della vita e delle relazioni sociali attraverso la riqualificazione edilizia, contenendo l’impatto ambientale delle costruzioni e i consumi energetici, grazie all’utilizzo di materiali il più possibile sostenibili, privilegiando l’utilizzo delle energie rinnovabili, la presenza di aree verdi e un’offerta di mobilità di nuova generazione. Allo stesso modo le esperienze più virtuose riservano una grande attenzione alla gestione dei rifiuti, adottando i modelli più efficaci di raccolta differenziata.
Gli ecoquartieri in Europa
Anche in Europa sonno presenti numerosi quartieri sostenibili, la maggior parte dei quali perfettamente inseriti all’interno di città, in cui concetti come il rispetto dell’ambiente e la vivibilità sono parametri perfettamente integrati in ogni aspetto dello sviluppo urbano. È quello che accade, ad esempio, in Spagna, dove esistono numerosi progetti di distretti green, anche di prossima costruzione.
Uno dei più importanti ecoquartieri d’Europa si trova in Germania, a Friburgo, una città che, ormai da diversi decenni, è un modello su scala globale in tema di sostenibilità. L’ecoquartiere di Friburgo, in particolare, si chiama Vauban, ed è un ampio polmone verde in cui in cui parte delle case sono a basso consumo energetico, altre a surplus energetico e l’utilizzo dell’automobile non è contemplato.
Tra le proposte residenziali più green a livello europeo, non si possono non citare poi quelle di Oslo, una città che ha fatto della sostenibilità il suo cardine principale. La capitale norvegese dispone infatti di un innovativo ecoquartiere ad alta efficienza, alimentato da un impianto geotermico e da numerosi pannelli solari collocati sulle superfici delle abitazioni.
Ma un altro paese considerato all’avanguardia, in questo settore, è la Francia, che con gli ecoquartieri di Parigi è oggi uno degli esempi più virtuosi in tutta Europa. La città ospita infatti il distretto ZAC di Bonne, con area verde annessa di 5 ettari, e il celebre BedZED, un ecoquartiere progettato con materiali naturali e riciclati, a zero emissioni di CO2, le cui case, tutte alimentate da panelli fotovoltaici, hanno impianti di aerazione interna per garantire il ricircolo dell’aria nei mesi invernali.
Gli ecoquartieri in Italia
Ma al di là di quello che succede nel resto d’Europa, dove gli esempi di ecoquartieri iniziano a essere numerosi, e di cui Plain-Du-Loup è soltanto l’ultimo in ordine di realizzazione, anche in Italia esistono alcuni esempi virtuosi, con la prospettiva che anche grazie ai fondi messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza le amministrazioni locali possano iniziare a programmare nuovi interventi nella direzione della realizzazione di aree residenziali sempre moderne.
Santa Giulia e City Life a Milano
Soltanto per citare qualcuno degli esempi più rappresentativi già avviati in Italia, si potrebbero evidenziare le caratteristiche di Santa Giulia a Milano. Il suo punto di forza è che si tratta di un progetto di riqualificazione edilizia nell’area Sud-Est della città, con viali alberati, strade residenziali, percorsi pedonali e ciclabili, piazze e giardini, tutti attorno a un nuovo grande parco che sarà il cuore del progetto. L’obiettivo è di dare vita a un quartiere aperto e inclusivo, in cui le persone siano facilitate a entrare in relazione e in contatto con i servizi offerti dalla città. In altre parole, un piccolo laboratorio per sperimentare i vantaggi dell’idea di smart city, che coniuga smart living, smart mobility, smart working e smart building.
Sempre a Milano, uno degli ecoquartieri più noti – tanto da diventare un simbolo del rinnovamento della città – è City Life, dove trovano un equilibrio unico la qualità dei progetti, l’attenzione alla sostenibilità e il valore estetico delle costruzioni e delle aree comuni. Il quartiere comprende un polmone verde, una rete duale per il recupero delle acque meteoriche, ed edifici certificati in classe A e alimentati a energia rinnovabile, con vetrate a Sud-Est per beneficiare dell’esposizione solare in inverno e di un sistema frangisole che ripara dall’irraggiamento estivo.
Gli ecoquartieri a Modena, Roma e Trento
Per continuare con gli esempi, un’altra esperienza emergente è quella dell’Ecovillaggio Montale a Modena, dove è stata attribuita la massima importanza all’utilizzo della luce naturale, grazie al fatto di aver orientato le abitazioni nel modo ottimale, e all’utilizzo delle energie rinnovabili grazie all’installazione diffusa di pannelli fotovoltaici. Lo stile architettonico è moderno e si pone l’obiettivo di orientare al meglio l’utilizzo delle tecnologie innovative per il benessere dei residenti, mantenendo sempre alta l’attenzione sul risparmio energetico e sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
Una caratteristica per cui spicca il Parco Plinio a Roma, spostandoci un po’ verso Sud, è quello della qualità delle abitazioni, ospitate in sei edifici realizzati in legno all’interno di un contesto dove a fare da protagonisti sono gli spazi verdi. Anche in questo caso l’attenzione di chi ha progettato il quartiere è stata rivolta all’utilizzo delle energie rinnovabili, e a ottenere i migliori risultati possibili nell’ottica del contenimento delle emissioni di Co2.
Infine, per completare la rosa di esempi, un’eccellenza italiana del campo degli ecoquartieri è “Le Albere” a Trento, un progetto disegnato da Renzo Piano che comprende 18 palazzine: una delle principali caratteristiche è il fatto che consuma un terzo dell’energia che sarebbe stata necessaria per un quartiere simile realizzato secondo criteri tradizionali, grazie all’isolamento degli edifici, ai pannelli fotovoltaici e alle pompe di calore alimentate da 8 sonde geotermiche.