Il governo mette a disposizione di chi vuole acquistare una e-car 650 milioni di euro per l’anno in corso, il 2023 e il 2024. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questa nuova forma di mobilità improntata alla sostenibilità
Sono 650 i milioni di euro l’anno che il governo ha messo a disposizione di chi acquisterà un veicolo elettrico nel 2022, 2023 e 2024, con l’obiettivo di dare un sostegno a un settore che la congiuntura economica sta mettendo in particolare difficoltà, e contemporaneamente contribuire alla creazione di modelli di mobilità più sostenibili e non legati al consumo di combustibili fossili e derivati dal petrolio.
Il piano di incentivazione per l’acquisto di auto elettriche
Nello specifico gli aiuti statali riguardano l’acquisto di mezzi – sia automobili sia moto – e non esclusivamente elettrici, ma anche ibridi e a basse emissioni. Si tratta in tutto, dicevamo, di 650 milioni di euro per l’anno in corso e di altrettanti per il 2023 e il 2024. Nello specifico, lo Stato contribuirà con 3mila euro alla spesa di chi acquisterà un’auto elettrica nuova che costi fino a 35mila euro (iva esclusa), ma il contributo passerà a 5mila euro se contestualmente l’acquirente rottamerà un’auto di classe inferiore a Euro 5. Il contributo sarà invece di 2mila euro se si deciderà di acquistare un mezzo ibrido plug-in che costi fino a 45mila euro, con ulteriori 2mila euro se si rottamerà un’auto inquinante. Quanto poi ai veicoli diesel o a benzina, ma a basse emissioni, che costino fino a 35mila euro, il contributo sarà di 2mila euro ma esclusivamente se al momento dell’acquisto si rottamerà una vecchia automobile.
Gli incentivi per le due ruote
Per le due ruote elettriche e ibride, che si tratti di ciclomotori o motocicli, gli incentivi prevedono che lo Stato contribuisca per il 30% del prezzo di acquisto, con un tetto di 3mila euro, che possono diventare 4mila (con il contributo che sale al 40%) se contestualmente si rottameranno una vecchia moto o un vecchio motorino di classe compresa tra Euro 0 ed Euro 3. Nel caso, infine, dei mezzi su due ruote termici, se il venditore applicherà uno sconto del 5% è previsto un contributo del 40% sul pezzo d’acquisto, con l’incentivo che può arrivare fino a 2.500 euro con la rottamazione.
Gli incentivi per le imprese
Gli aiuti di Stato per l’acquisto di automobili poco inquinanti non riguardano soltanto i privati cittadini, ma anche le aziende, a iniziare da quelle che si occupano di car-sharing, e le pmi specializzate nell’autotrasporto (in conto proprio o per conto terzi), che avranno la possibilità di acquistare veicoli commerciali di categoria N1 e N2 elettrici nuovi rottamando mezzi di classe al di sotto dell’Euro 4. Si tratta in concreto di un incentivo di 4mila euro per chi acquisterà un mezzo N1 (fino a 1,5 tonnellate), e di 6mila euro per i mezzi tra le 1,5 e le 3 tonnellate, per passare a 12mila euro per i mezzi N2 con portata tra le 3,5 e le 7 tonnellate. Quanto infine ai veicoli N2 da 7 a 12 tonnellate il contributo sarà di 14mila euro.
Come si ricaricano le auto elettriche (e quanto tempo ci vuole)
Ricaricare un’auto elettrica non richiede sempre lo stesso tempo: le variabili principali sono il modello di mezzo che si utilizza, il tipo di cavo di cui si dispone e le caratteristiche della stazione di ricarica a cui ci si è fermati, un impianto domestico, ad esempio difficilmente avrà le stesse prestazioni di una colonnina pubblica. Ma per dare un’idea di massima, prendendo come esempio una vettura che disponga di una batteria da 40 Kw/h che dovrà essere portata dallo 0% al 100% di ricarica. Se si utilizza una stazione di ricarica standard per il mercato residenziale, che va in genere dai 3,7 ai 7,4 kw, la ricarica durerà tra le 5 e le 12 ore. La sosta a una stazione “quick”, caratterizzata da una potenza di ricarica che in media si attesta attorno ai 22Kw, richiederà per la ricarica completa due ore, mentre in una stazione “fast” – che può arrivare fino a 50Kw – sarà necessaria meno di un’ora. Per arrivare fino alle colonnine “ultrafast” (con una potenza di 350Kw), che per ricaricare completamente la batteria di un’auto elettrico richiederà circa 25 minuti.
La diffusione delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche
Per assicurare il successo alla diffusione delle auto elettriche in Italia sarà necessario che il numero delle colonnine di ricarica cresca di pari passo con il parco di mezzi circolante nel Paese: oggi il rapporto è tra i più alti in Europa, contiamo infatti su 25mila stazioni a disposizione di 244mila mezzi circolanti, tra elettriche e plug-in.
L’autonomia e la vita delle batterie
Man mano che la diffusione dei veicoli elettrici e ibridi plug-in cresce, si diffondono anche una serie di consigli e di buone pratiche per ottenere il massimo, in termini di performance e di durate, dalle batterie. Un primo consiglio, che viene dato anche dai costruttori al momento in cui consegnano i mezzi di nuova generazione, è quello di limitare la ricarica della batteria al 100% soltanto nei casi in si sia in procinto di affrontare un lungo viaggio: per l’utilizzo quotidiano, invece, sarà meglio ricaricare fino all’80%. Per contribuire a migliorare e allungare l’autonomia dei mezzi, invece, circolano una serie di consigli pratici che riassumeremo di seguito. Si parte dal limitare la velocità in autostrada: rimanendo attorno ai 110 km orari invece che sui 130 in autostrada, ad esempio, sarà possibile migliorare l’efficienza della batteria del 30%. Allo stesso modo, in termini di stile di guida, è importante guidare con dolcezza, senza accelerazioni o frenate brusche (la decelerazione dolce, infatti, contente una migliore ricarica della batteria). Se possibile, sarebbe una buona scelta utilizzare i sistemi di bordo che consentono di viaggiare a prestazioni ridotte ma recuperando il massimo di energia. Poi sarà importante accendere i fari soltanto quando è necessario, e viaggiare con i finestrini chiusi in autostrada: consentirà un risparmio del 10% sui consumi, mentre la corretta pressione delle gomme farà risparmiare un ulteriore 2%. Per ottenere il massimo dalla propria auto elettrica sarà inoltre importante gestire il climatizzatore, che potrebbe incidere sui consumi energetici, e limitare allo stretto necessario l’utilizzo di portapacchi, viaggiando in generale il più possibile “leggeri”.