Climate change, il 2023 batte il record dell’anno più caldo

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

A certificarlo sono le rilevazioni del Copernicus Climate Change Service dell’Unione Europea: superato il primato del 2016. In Italia boom di eventi meteorologici estremi

“Sette mesi consecutivi in cui la temperatura ha superato i record precedenti sono un allarmante campanello d’allarme per tutti noi. Questa striscia ha reso il 2023 l’anno più caldo della storia registrata. Dovremo prendere provvedimenti immediati e decisivi se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi climatici”. A lanciare l’allarme è Carlo Buontempo, direttore del C3S, il Copernicus Climate Change Service dell’Unione Europea.

Di cosa parliamo?

I record di dicembre 2023

Secondo i dati raccolti dal C3S il mese di dicembre 2023 è stato il più caldo mai registrato a livello globale da quando si effettuano le rilevazioni, in un contesto più generale in cui le temperature dei sette mesi da giugno a dicembre hanno tutti battuto i precedenti primati: proprio a questa “striscia” si deve il nuovo record.

Nello specifico, certifica il C3S, la temperatura media dell’aria in superficie nel dicembre 2023 è stata di 13,51 gradi centigradi sopra la media 1991-2020 per il mese di dicembre e di 0,31 gradi centigradi sopra la temperatura dei precedenti mesi di dicembre più caldi, nel 2015 e nel 2019.

La Nasa conferma l’allarme

I dati svelati l’11 gennaio dal C3S sono sostanzialmente confermati da quelli pubblicati il giorno dopo dalla Nasa, secondo cui la temperatura media della superficie terrestre nel 2023 è stata la più calda mai registrata: le temperature globali dello scorso anno sono state di circa 1,2 gradi Celsius al di sopra della media del periodo 1951-1980, stando alle rilevazioni del Goddard Institute for Space Studies della Nasa a New York.

“Il rapporto di Nasa e Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration) sulla temperatura globale conferma ciò che miliardi di persone in tutto il mondo hanno sperimentato lo scorso anno: siamo di fronte a una crisi climatica – spiega Bill Nelson, ex astronauta e a capo della Nasa – Dal caldo estremo, agli incendi selvaggi, all’innalzamento del livello del mare, possiamo vedere che la nostra Terra sta cambiando”.

Secondo i dati della Nasa il luglio 2023 è stato il mese più caldo mai registrato, mentre complessivamente nel 2023 la Terra è stata più calda di 1,4 gradi celsius rispetto alla media della fine del XIX secolo, quando sono iniziate le registrazioni moderne.

La situazione in Italia

A restituire un quadro del 2023 e delle emergenze climatiche che ha comportato per l’Italia è l’osservatorio nazionale città clima di Legambiente, che pubblicato il 28 dicembre il proprio bilancio sull’anno appena trascorso.

Dai dati dell’osservatorio emerge che gli eventi meteorologici estremi in Italia sono cresciuti nel 2023 del 22% rispetto all’anno precedente, provocando la morte di 31 persone. L’area più colpita della penisola è il Nord, che ha registrato 210 eventi estremi, in confronto ai 98 del Centro e ai 70 del Sud. A crescere in maniera più forte sono le inondazioni e le esondazioni fluviali, con un +170% sul 2022, seguite dalle temperature record nelle aree urbane (+150%), le piogge estreme (+64%), le mareggiate (+44%), i danni da grandinate (+34,5%) e gli allagamenti (+12,4%).

Le città più colpite dagli eventi meteorologici estremi sono state Roma, Milano, Fiumicino, Palermo e Prato, mentre su scala regionale in cima alla classifica ci sono Lombardia ed Emilia-Romagna, con 62 e 59 eventi estremi, che precedono la Toscana (44), il Lazio (30), il Piemonte (27), il Veneto (24) e la Sicilia (21).

Secondo l’osservatorio, inoltre, nel 2023 sono stati 5 milioni gli italiani le cui abitazioni hanno subito danni da eventi meteorologici estremi. Tra gli avvenimenti più drammatici registrati durante l’anno emergono le alluvioni che hanno colpito l’Emilia-Romagna il 2 e 3 maggio e il 16 e 17 maggio, e le grandinate che si sono abbattute sul Veneto e il Nord-Est durante l’estate, oltre alle frane che hanno interessato la Lombardia alla fine di luglio.