G20 Women, ecco le 10 raccomandazioni per la gender equality

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

Dal forum che si è concluso a Milano il 19 ottobre la call to action da inoltrare al summit dei venti Paesi più potenti al mondo per superare le disparità di genere. Tra queste la proposta che entro il 2030 le donne occupino almeno il 40% degli organi di governo pubblici e privati.

Si è concluso con una “call to action” il Women’s Forum G20 che si è concluso il 19 ottobre a Milano: dieci raccomandazioni rivolte ai leader dei Paesi del G20 per superare le diseguaglianze di genere su scala globale. Tra queste ne emergono alcune, come la richiesta che le donne arrivino a occupare entro il 2030 il 40% di tutti gli organi di governo pubblici e privati, o di concedere un punteggio supplementare negli appalti pubblici alle società che si adeguano alla gender equality, o adottare il congedo di paternità obbligatorio di due settimane, costruire programmi di formazione nelle materie scientifiche per le donne nelle forze lavoro di tutti i settori, stabilire un indice di uguaglianza di genere per raggiungere la parità retributiva e nelle opportunità di carriera.

Di cosa parliamo?

Istituire una task force permanente e diffondere best practice

Tra le richieste avanzate dal Women’s Forum c’è anche quella di dare vita a una task force permanente che si occupi di monitorare l’attuazione e l’impatto delle misure a favore della parità di genere che i diversi governi decideranno di mettere in campo, promuovendo in tempo reale le best practice che emergeranno.
“Crediamo fortemente che questa sia la giusta via da seguire per i leader del G20 per realizzare la She-Covery, la ‘ripresa al femminile’ – sottolinea Chiara Corazza, rappresentante speciale del G7 e del G20 per il Women’s Forum – impegnandosi a mettere le donne al centro dell’economia, della società e della scienza, e a portare avanti il forte valore aggiunto, il pensiero innovativo e la creatività, attraverso le generazioni, culture, regioni, e in tutti i settori privati e pubblici. Queste proposte sono state costruite in collaborazione con tutti i partner del Women’s Forum – in particolare con i membri del Comitato Strategico – così come con l’Advisory Board Italia. Inoltre, la nostra Call to Action si allinea al lavoro che è stato prodotto quest’anno dai principali organi istituzionali del G20, come il B20, il W20 e la G20 Empower Alliance, con i quali abbiamo collaborato strettamente durante l’anno”.

Focus sull’empowerment delle donne anche nelle agende politiche

Secondo le conclusioni a cui è giunto il Women’s Forum, i Paesi del G20 potranno assumere un ruolo di guida nellempowerment femminile: un bacino che complessivamente rappresenta il 60% della popolazione mondiale, oltre che una quota superiore all’80% per prodotto interno lordo del Pianeta e al 75% del commercio globale. A questi governi Women’s forum chiede “di integrare la questione di genere nella loro Agenda e di riconoscere le donne come contribuenti attivi nel portare soluzioni trasformative e nel costruire al meglio la ripresa – spiega ancora Corazza – Vogliamo promuovere le iniziative che saranno sviluppate dai ‘Campioni dell’uguaglianza di genere’, attori pubblici e privati che stanno già facendo con successo la differenza per garantire che, in ogni campo, donne e uomini uniscano le loro diverse prospettive e forze per affrontare le sfide globali. Vogliamo affrontare questioni fondamentali per garantire alle donne di diventare attori chiave, co-creando insieme agli uomini, il nuovo mondo di cui l’umanità ha bisogno”.

Le 10 raccomandazioni del G20

Scendendo nello specifico delle dieci raccomandazioni, eccole elencate di seguito:

  1. Stanziare 4,5 miliardi di dollari all’anno per almeno 10 anni per combattere gli stereotipi e attirare le ragazze nelle Stem, le materie scientifiche in ogni paese del G20
  2. Costruire programmi di formazione Stem permanente per le donne nella forza lavoro di tutti i settori
  3. Creare un credito d’imposta specifico per le aziende che implementano sistemi di intelligenza artificiale
  4. Creare un fondo internazionale “Women Climate”
  5. Concedere un punteggio extra negli appalti pubblici alle aziende che rispettano la parità di genere
  6. Assegnare il 10% dei budget nazionali per la salute alla ricerca relativa a specifiche malattie femminili
  7. Stabilire un indice di uguaglianza di genere obbligatorio a livello nazionale per raggiungere la parità di retribuzione e le giuste opportunità di carriera
  8. Adottare un congedo di paternità obbligatorio di due settimane, pagato interamente
  9. Allocare almeno il 50% delle risorse destinate alle sovvenzioni internazionali allo sviluppo a progetti che riguardano l’uguaglianza di genere
  10. Raggiungere almeno il 40% di donne in tutti gli organi di governo pubblici e privati entro il 2030

“In particolare – conclude Corazza – ci concentriamo sull’educazione Stem per le ragazze e le donne, così come sull’importanza della tecnologia responsabile, il nesso tra clima e genere, l’empowerment delle donne nella dimensione imprenditoriale, e la necessità di un uguale accesso alla salute. Inoltre, stiamo lavorando sull’importanza di progettare un futuro lavorativo inclusivo, dove le donne abbiano le stesse possibilità, risorse degli uomini per essere al centro dei lavori del futuro, integrando un approccio di genere alle opportunità di carriera e all’equilibrio tra lavoro e vita privata”.