Produrre vestiti dai rifiuti, la rivoluzione green passa dal Molise

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

Nasce vicino a Isernia Res: l’azienda locale di raccolta dei rifiuti, Smaltimenti Sud, lancia un progetto di filiera integrata che riporta in vita l’ex Itierre, storica azienda tessile locale andata in bancarotta. Obiettivo: arrivare ad assumere 100 persone per realizzare capi d’abbigliamento dal riciclo di plastica e materiale organico

Un progetto di filiera integrata che porti dal processo di raccolta, trasporto, valorizzazione e smaltimento dei rifiuti a un’esperienza di economia circolare, con la produzione di capi d’abbigliamento realizzati proprio con il riuso di alcuni dei materiali raccolti con i rifiuti, come plastica e materiale organico. A lanciare l’iniziativa sono Antonio Lucio Valerio e Antonio Alessandro Valerio, che dal 1989 gestiscono Smaltimenti Sud, azienda con sede in Molise che si occupa proprio di raccolta, smaltimento e riciclo di rifiuti urbani. Il progetto si chiama “Res”, “Recupero etico sostenibile”, e nasce per aderire alla missione 2 del piano nazionale di ripresa e resilienza sulla rivoluzione verde e sulla transizione ecologica.

Di cosa parliamo?

Economia circolare e coinvolgimento di aziende del territorio: così Res vuole diventare un fiore all’occhiello

Oltre all’attivazione di un percorso di economia circolare, l’iniziativa ha un valore aggiunto: quello di riportare in attività un’azienda che aveva chiuso i battenti, la Itierre di Pettoranello del Molise, in provincia di Isernia, stabilimento che nel corso della sua storia, ai tempi in cui faceva parte della holding guidata da Tonino Perna, ha prodotto capi per stilisti affermati. Poi la crisi e la bancarotta, con l’acquisizione in concordato, che risale a circa un anno fa, da parte della nuova proprietà. L’obiettivo adesso è quello di richiamare a lavorare i dipendenti che hanno perso il loro posto di lavoro, utilizzando le loro competenze accumulate in trent’anni di esperienza per la nuova produzione “green”.  Progetto che così unisce la sostenibilità ambientale a quella sociale.

Innovazione e sostenibilità per realizzare abiti coniugando ambiente, economia e lavoro

“La nostra azienda si chiama Fibre – afferma alla presentazione dell’iniziativa Antonio Alessandro Valerio – e il processo di produzione dei capi di abbigliamento, che avverrà qui a Pettoranello, rimette in discussione le vecchie filiere. Noi puntiamo sulla ricerca di materie prime sempre nuove, provenienti dai rifiuti, per realizzare abiti coniugando ambiente, economia e lavoro. In questo momento stiamo puntando su plastica e altri tipi di materiale organico e inorganico, ma integreremo. Infatti abbiamo acquisito anche il Centro ricerche del Nucleo Industriale di Pozzilli, sempre in provincia di Isernia, per lavorare in questa direzione”.
Tra gli obiettivi del progetto appena partito c’è quello di arrivare a dare lavoro a cento persone: “Molto ora dipenderà dall’accoglienza che il nostro prodotto incontrerà sul mercato – prosegue l’imprenditore – ma sentiamo sulle nostre spalle una responsabilità molto grande nei confronti di questo territorio, che deve ripartire”.
Se la fase di ideazione e di progettazione del business model è già in fase avanzata, sul versante operativo la situazione è quella del work in progress: “Stiamo ancora acquistando i macchinari necessari per la produzione autonoma di filati nati dal riciclo dei rifiuti, ma nel frattempo abbiamo già iniziato se pur dall’anello finale della filiera produttiva. Abbiamo, infatti, selezionato dei partner fornitori delle materie prime che si avvicinano a quello che sarà il nostro tessuto e a gennaio vedremo i primi abiti in passerella”.