Case green per gli sfollati: il progetto della Norman Foster Foundation

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

Presentato a Venezia in occasione della Biennale di architettura 2023 e realizzato in collaborazione con Holcim, Essential Homes Research Project propone abitazioni in edilizia sostenibile destinate alle vittime di guerre o catastrofi

Essential Homes Research Project è il nome del progetto nato con l’obiettivo di ospitare i rifugiati e gli sfollati in strutture dignitose, grazie alla progettazione di case e non rifugi temporanei, e creando comunità anziché campi, per fornire loro le migliori strutture abitative permanenti possibili e a prezzi accessibili. Un progetto ambizioso e sostenibile che è stato presentato a Venezia in apertura della Biennale di architettura 2023 dalla Norman Foster Foundation in collaborazione con Holcim, leader nel settore dei materiali da costruzione.

Di cosa parliamo?

I rifugi provvisori che diventano “permanenti”

“Un numero crescente di comunità subisce le conseguenze di disastri naturali, guerre o altre crisi umanitarie, che le costringono a lasciare le loro case e i loro Paesi e a soggiornare in campi profughi – spiega la Norman Foster Foundation presentando il progetto – Sebbene questi campi siano inizialmente concepiti come soluzioni temporanee, la realtà e l’esperienza hanno dimostrato che diventano insediamenti permanenti dove le famiglie trascorrono anni”.

Il progetto alla Biennale

La Fondazione ha partecipato alla Biennale di architettura esponendo ai giardini Marinaressa una casa di dimensioni reali e allestendo a Palazzo Mora una mostra che illustra attraverso modelli fisici, rendering, disegni e pannelli del progetto il modo in cui grazie a questo modello di abitazioni sarebbe possibile generare comunità in diverse aree geografiche. Sarà possibile visitare sia l’installazione sia la mostra fino al 26 novembre 2023.

Il nuovo concept di abitazione per sfollati e rifugiati

Il principio da cui parte il progetto, realizzato in collaborazione con Holcim, che ha messo in campo per l’occasione la propria esperienza nell’edilizia sostenibile integrando nel prototipo soluzioni innovative a basse emissioni di carbonio ed efficienti dal punto di vista energetico, è quello di realizzare un modello abitativo che sia in grado di restituire sicurezza, comfort e benessere.

I materiali utilizzati

Per realizzare il nuovo modello abitativo sono stati utilizzati rotoli di fogli di cemento a basso contenuto di carbonio che, una volta srotolati, fungono da involucro esterno e garantiscono la sicurezza fisica. Per collegare tra loro le abitazioni sono stati realizzati inoltre percorsi in calcestruzzo permeabile a basse emissioni di carbonio, “con aggregati – spiega Holcim – che assorbono la luce di giorno e riflettono la luce naturale di notte riducendo il consumo energetico e l’inquinamento luminoso”.

Per l’isolamento la scelta è ricaduta su sistemi ad alta efficienza energetica, con pannelli e schiuma a basso contenuto di carbonio, che assicurano comfort termico e acustico.

C’è spazio anche per l’economia circolare, grazie all’utilizzo di materiali specifici progettati da Holcim che contengono materiali da demolizione riciclati per rendere la base della costruzione più resistente alle intemperie, e al fatto che – grazie alle unità modulari con sui sono realizzate le abitazioni – ogni componente potrà essere riutilizzato o riciclato una volta che le strutture saranno arrivate alla fine del loro ciclo di vita.